Una startup italiana che aiuta le api a restare nell’ecosistema
Una startup italiana (3Bee), ha deciso di piantare degli alberi per aiutare le api a ricreare un’ecosistema che oramai non esiste più.
Qual è il programma dell’azienda 3Bee?
L’azienda 3Bee, vuole piantare 100 mila alberi, per aiutare le api ad affrontare e sostenere la biodiversità.
Il programma lanciato dalla 3Bee, si chiama “Oasi della Biodiversità“, ha avuto origine nel 2017 da due giovani ricercatori (il biologo Riccardo Balzaretti e l’ingegnere Niccolò Calandri) ed ha impiegato circa 18 persone affinché si potesse realizzare l’idea.
Chi è l’azienda 3Bee?
La startup italiana 3Bee, si occupa di creare sistemi di benessere per la vita delle api che devono vivere in un’ecosistema adeguato.
Inoltre, l’azienda, crea anche dei sistemi di monitoraggio, che permettono immediatamente di monitorare gli alveari.
Qual è l’obiettivo della startup italiana?
L’obiettivo della 3Bee, è quello di usare l’intervento degli apicoltori italiani e con dei tempestivi richiami, in caso di emergenza, far aumentare il benessere delle api.
Infatti, più di 1500 apicoltori, usano questi alveari 3.0., che danno la possibilità di abbattere la loro mortalità del 33%.
Questo è un bene sia per le api che per il guadagno delle aziende.
Il ruolo della3Bee, è quello di creare un impatto positivo nell’ambiente e di lasciarlo meglio di come lo hanno trovato affinché, chi lo “erediterà” sarà “protetto” dal beneficio ambientale.
L’ idea della startup italiana è piaciuta a tutti?
Assolutamente si! Questa idea è piaciuta a tutti…
E’ piaciuta addirittura anche fuori dall’Italia (Francia, Germania, Spagna, Nuova Zelanda e Mozambico).
Nel 2019, l’azienda, ha fatturato 800 mila euro, mentre nel 2020 ne ha fatturato 2,2 milioni e nel 2021 3,5 milioni.
Cosa avverrà con questo progetto?
Riccardo Balzaretti (apicoltore dislocato fra Varese e Como oltre a COO e cofounder di 3Bee) sostiene che, per il progetto dell’ “Oasi della Biodiversità“, saranno piantati un bosco nettarifero e pollinifero in ogni regione d’Italia.
Balzaretti continua spiegando che, i boschi saranno creati, piantando almeno 100 mila alberi autoctoni e compatibili con l’ecosistema locale.
Infatti, la startup italiana, ha già iniziato a piantare 300 alberi Piemonte, in Emilia, in Veneto ed in Lombardia.
Questi boschi saranno sempre monitorati e, non serviranno, solo alle api ma anche a tutti gli altri insetti impollinatori.
Anche se gli alberi non potranno essere di grande aiuto nel salvare la crisi climatica, se ne “occuperanno” al meglio le api: grazie al loro ruolo di impollinatori possono “riparare” in pochi anni all’impoverimento degli habitat causati dall’agricoltura intensiva e dalle monocolture.
Comunque, nonostante tutto, più alberi saranno piantati, più efficace sarà il loro aiuto.
Conclusioni
Le api sono importanti nell’ecosistema ma é importante salvaguardare tutti i tipi di insetti anche quelli insignificanti perché, tutti, hanno un ruolo importante.