Quanto pesa in Italia il lavoro gig?

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Quanto è importante in Italia il lavoro “gig”?

Per l’Italia il settore più indagato e discusso è sicuramente quello delle consegne a domicilio, con l’esplosione dei rider e le loro rivendicazioni. Una ricerca della Banca d’Italia del 2018 calcola che i rider italiani siano circa 8mila, di cui il 20% svolga anche un altro impiego e il 50% anche attività di studio. L’Inps, nel 2019, ne ha contati invece circa 11mila.

Stime più recenti delle società di settore indicano in circa 900 milioni di euro il giro d’affari del food delivery in Italia, quasi il doppio dell’anno precedente e il quadruplo del 2018. Mentre per quanto riguarda il numero dei fattorini un’indicazione arriva dalla recente indagine del tribunale di Milano, che impone alle società che operano in Italia l’assunzione diretta di circa 60mila lavoratori.

Quali sono le opportunità del lavoro gig? E gli svantaggi?

Una ricerca dell’ILO, l’Organizzazione internazionale del lavoro, elenca opportunità e svantaggi del lavoro “gig”, specialmente quello organizzato tramite le piattaforme digitali.

Tra le opportunità elenca:

  • il miglioramento dell’incrocio tra domanda e offerta, facilitato dalle tecnologie digitali;

  • la riduzione dei costi di vendita;

  • l’organizzazione flessibile dell’orario di lavoro, per i lavoratori;

  • la possibilità di trovare forza lavoro in modo molto flessibile e meno regolamentata.

Tra i rischi che una gig economy particolarmente spinta può avere invece ci sono:

  • una “deumanizzazione” del lavoro e dei lavoratori;

  • il trasferimento del rischio dall’impresa al lavoratore;

  • una flessibilità oraria fortemente diretta dall’azienda:

  • un’eccessiva capacità di controllo del datore di lavoro;

  • il ricorso a forme di pagamento a cottimo;

  • la mancanza di tutele sindacali.

Attorno a questi temi, anche in Italia, si è sviluppato un acceso dibattito sul “gig work” e sulla stessa natura di queste forme di lavoro: si tratta di impieghi veramente autonomi o di una nuova forma di lavoro subordinato che penalizza le molte persone interessate?

Nel corso degli ultimi anni ci sono state varie sentenze dei tribunali di tutto il mondo, e anche in Italia, che hanno definito volta per volta autonomo o dipendente questa tipologia di lavoro, costringendo in molti casi le aziende ad assumere direttamente i collaboratori.

L’impressione insomma è che la gig economy, nella sua nuova forma di “economia delle piattaforme”, dopo aver guadagnato ancora più importanza a causa della pandemia, sia a uno snodo cruciale della sua storia.

Francesco Bruschetta
Francesco Bruschetta
Ciao sono Francesco ma tutti mi chiamano Bruce e sono un copywriter. Ho la passione per la comunicazione web, la seo, il web design e perchè no, anche per i film di Charli Chaplin e le scampagnate con la mia mountain bike Cube

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