I diritti dei lavoratori a domicilio
Anche i lavoratori a domicilio hanno diritti lavorativi dato che non si tratta di una categoria a parte.
Quali sono i loro diritti?
I diritti dei lavoratori a domicilio sono:
- la malattia: hanno diritto all’indennità di malattia (come tutti i dipendenti). Se la malattia è sopraggiunta nel corso di una commessa, l’indennità è corrisposta dal datore di lavoro mentre, se succede nel periodo fra la data di riconsegna e quella della nuova consegna, l’indennità viene corrisposta direttamente dall’Inps, perché il dipendente lo si considera sospeso. La malattia viene calcolata in base alla retribuzione media giornaliera (Rgm): si determina la retribuzione lorda del mese precedente all’inizio della malattia (comprese le maggiorazioni previste per le ferie, le festività, ecc., esclusa la maggiorazione per indennità di anzianità), si calcola tutta la retribuzione sommando le retribuzioni di tutti i lavori riconsegnati nel mese precedente, si determinano il numero delle giornate di lavoro comprese il mese considerato (escluse le domeniche), se nel mese sono state riconsegnate più lavori, si devono sommare i giorni compresi tra la data di consegna e quella di riconsegna, dei singoli lavori e poi si dividono i due importi;
- la maternità: durante il periodo di maternità si ha un’indennità giornaliera da parte dell’Inps pari all’80% del salario medio contrattuale giornaliero vigente nella provincia (nella regione o nel territorio nazionale) per i lavoratori interni, che hanno una qualifica operaia, della stessa industria. L’indennità viene corrisposta la lavoratrice riconsegni al committente tutte le merci e il lavoro affidato anche se non ultimato;
- il TFR: a seconda del contratto collettivo applicato, il Tfr può essere corrisposto nel momento della risoluzione del rapporto o nel momento delle scadenza delle commesse. Il TFR viene calcolato dividendo la retribuzione (compresa la retribuzione di cottimo e le maggiorazioni previste) per 13,5.
Invece, non hanno diritto alle ferie perché, non sono compatibili con il lavoro a domicilio, in quanto il lavoratore non è tenuto ad avvisare il datore di lavoro delle sue assenze dal lavoro.
Comunque, alcuni contratti, prevedono anche un aumento della retribuzione come titolo di indennità sostitutiva delle ferie e delle festività.
La medesima situazione vale anche per i permessi ed i riposi (tranne il riposo settimanale di solito la domenica) e per il lavoro notturno.
Conclusioni
Quindi, anche la categoria dei lavoratori a domicilio, ha diritti lavorativi come tutti i tipi di lavoratori: non sono assolutamente una categoria di serie B anzi… sono lavoratori autonomi ma subordinati che hanno gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri lavoratori.