imprese italiane dubai

Negli ultimi anni, dato il passaggio da un’economia basata prettamente sul petrolio a un’economia improntata sugli affari internazionali, Dubai ha vissuto un importante incremento delle attività imprenditoriali e conseguentemente del proprio sviluppo economico anche grazie alle imprese italiane. È lecito quindi chiedersi quali siano i motivi che spingono gli imprenditori ad investire nel Medio Oriente, i settori interessati, nonché le aziende che hanno già deciso di investire a Dubai.

Perché le imprese italiane decidono di investire a Dubai

L’ingente carico fiscale che ogni anno il sistema italiano fa gravare sulle imprese costituisce uno dei motivi per cui un vasto numero di attività rischia di fallire. Le strategie di crescita economica ideate dalla politica degli Emirati Arabi Uniti si configurano così come un’occasione di sopravvivenza e ripresa, per questa ragione gli imprenditori italiani sono sempre più propensi a scegliere Dubai come luogo in cui costruire il proprio business e ottimizzare i propri profitti. Ma quali sono i vantaggi che spingono gli imprenditori italiani a scegliere proprio Dubai come sede dei propri affari?

Posizione strategica

Dubai si pone in una posizione strategica per gli scambi commerciali tra Asia, Europa e Africa, per tale ragione ha col tempo acquistato il titolo di capitale commerciale del Medio Oriente. Non è un caso che è stata proprio Dubai la sede di Expo 2020, esposizione mondiale che si è tenuta tra il 1 ottobre 2021 e il 31 marzo 2022, e che ha toccato la quota di 23 milioni di visitatori.

Free Zone

Sono aree di libero scambio create per facilitare gli investimenti stranieri, assicurando così l’acquisizione di una stabilità economica, la massimizzazione dei guadagni e lo sviluppo dei commerci anche in aree esterne agli Emirati. La Free Zone si caratterizza per l’insussistenza di tasse sui redditi personali e sulle operazioni societarie, per il basso costo delle utenze, per la semplificazione dell’iter di assunzione del personale, per il riconoscimento del 100% della proprietà, nonché per la possibilità di rimpatrio del 100% dei profitti e degli utili senza tassazione.

Ciascuna impresa ha così l’opportunità di entrare in contatto con start-up, società e professionisti di ogni settore. Tra le Free Zones più innovative degna di nota è la Dubai Silicon Oasis (Dso), estesa su 7,2 kmq. Si tratta di un parco tecnologico di proprietà del governo di Dubai ed è in grado di offrire alle imprese high-tech tutti gli strumenti per creare il proprio business.

Accordi di libero scambio

L’internazionalizzazione degli scambi commerciali è stata realizzata anche mediante la conclusione di accordi che hanno aperto con successo le porte dell’economia degli Emirati Arabi Uniti. Gli Uae fanno parte dall’ 1 gennaio 2003 del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg), cui appartengono anche l’Arabia Saudita, l’Oman, il Kuwait, il Qatar ed il Bahrain. Nel 2008 è stato firmato a Doha un accordo con Singapore e nel 2009 è stato concluso un accordo anche con i Paesi dell’Efta (Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein); sono inoltre molteplici gli accordi con l’India, conclusi per promuovere la cooperazione economica e doganale, nonché la promozione e protezione degli investimenti tra India e i Paesi degli Emirati.

Imprese italiane a Dubai: ricerca di stabilità politica ed incentivi del Governo

La stabilità politica di un Paese rappresenta un dato che difficilmente tende a passare in secondo piano per gli investitori. Più è stabile un Governo e più gli imprenditori vivono serenamente la loro attività, senza il timore che le carte in tavola possano cambiare da un momento all’altro. Se il Governo è stabile ed eroga anche incentivi importanti per le imprese, l’economia del Paese non può che vivere un boom economico senza precedenti.
È proprio quello che sta succedendo a Dubai negli ultimi anni, si pensi che al 30 ottobre 2020 l’Emirato ha annunciato un nuovo pacchetto di incentivi da oltre 136 milioni di dollari, destinato al mantenimento dell’economia locale e al coinvolgimento di nuovi investitori.

Maria Di Poto

(Foto di Timo Volz da Pixabay)