Stando ai dati rilevati dall’Istat, il tasso di disoccupazione totale è stabile al 7,8%, quello giovanile cala al 23,0% (-0,6 punti). L’aumento del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,4%, pari a +49mila unità) coinvolge uomini, donne e chi ha almeno 35 anni. Il tasso di inattività sale al 34,5% (+0,1 punti). Sono questi gli ultimi numeri diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica. Per quello che riguarda i giovani pero bisogna fare una ulteriore distinzione ovvero quella tra i Neet e Eet.

Oltre 500mila assunzioni previste nel 2023: ecco gli ultimi dati Istat

Con l’espressione “Neet” si fa riferimento a tutti quei giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non sono né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o di formazione. Eet, invece, fa riferimento a giovani che studiano, lavorano, o sono impegnati in attività di tirocinio o apprendistato, e in moltissimi casi combinano due di queste attività.

Stando ai nuovi dati raccolti a gennaio 2023, sono previste complessivamente 504mila assunzioni da parte di tutte quelle imprese che lamentano da ormai troppo tempo una mancanza di personale. In particolare per quel che riguarda l’industria si cerca personale per imprese edili, per la manutenzione di impianti meccanici o elettronico o ancora che abbia la capacità di lavorare i metalli.

Servizi e turismo: attesi in 330mila

Per quanto concerne la sfera dei servizi, si prevede invece l’assunzione di 330mila lavoratori, e i settori dove c’è maggior afflusso di lavoro sono quelli che si occupano del commercio del turismo senza dimenticare però la mole di possibilità di lavoro che si ha se si parla di servizi alle persone.

Benché però ci sia sempre una costante ricerca del personale, quest’ultimo scarseggia poiché per i lavori di fabbrica sono sempre più richiesti operai specializzati e tecnici. Allo stesso modo, se si parla di materie intellettuali è sempre più spesso richiesta la specializzazione. 153mila assunzioni sono destinate ai giovani va vanno divise per gruppo poiché il 20% di tali assunzioni sono rivolte a laureati il 30% ai diplomati e il restante ai giovani che sono al di sotto dei 30 anni.

Il tema dei contratti

Ad oggi la forma di contratto che va per la maggiore nel mercato del lavoro e senza alcun dubbio il contratto a tempo determinato con una percentuale di circa il 41% del totale su 208mila unità. Poco distante vi sono invece i contratti a tempo indeterminato, quelli che invece risultano essere usati di meno sono quelli di apprendistato e collaborazione.

Daniele Margarita