commercialista professione

La professione del commercialista sta vivendo da alcuni anni un profondo cambiamento che ha modificato l’approccio a tale lavoro. Rispetto ad alcuni anni fa è svanita la figura del “ragioniere” che si occupava solo di caricare le fatture emesse ed acquisti, fare la dichiarazione dei redditi e comunicare le imposte da pagare.

Ecco le nuove sfide del commercialista: una professione in continua evoluzione

Adesso il commercialista è più simile ad un consulente d’azienda. Ed assume un ruolo essenziale: si tratta dell’unica figura in grado di leggere i “numeri” dell’azienda, avendo competenze a 360 gradi per affrontare un eventuale momento di difficoltà. Oltre a cercare le migliori strategie fiscali per il risparmio del contribuente, attraverso una pianificazione fatta unitamente al cliente. Nel tempo sono, purtroppo, aumentati a dismisura gli adempimenti e le scadenze fiscali.

La normativa antiriciclaggio e la fatturazione elettronica

I commercialisti hanno ogni mese una sfilza di cose da fare, dati da comunicare, versamenti da effettuare e ciò comporta la necessità di un grande lavoro di organizzazione per evitare di dimenticare qualcosa. Oltre a ciò, ci sono state alcune novità che hanno richiesto un approccio differente. Volendoci limitare agli ultimi anni possiamo senza dubbio citare la normativa antiriciclaggio, introdotta nel 2017. La normativa ha imposto la creazione dei vari fascicoli relativi ad ogni cliente, da aggiornare periodicamente, oltre all’obbligo di segnalare agli organi competenti eventuali operazioni sospette nell’ambito dell’attività aziendale.

Altra novità epocale è stata l’introduzione dell’obbligo generalizzato della fatturazione elettronica, che ha richiesto un certo periodo di assuefazione e di studio per risolvere le varie problematiche che ciò ha comportato. Prima fra tutte la difficoltà di far capire il meccanismo ai clienti, le difficoltà per far comprendere il funzionamento dei vari programmi di fatturazione. Oltre a dover capire bene l’interazione tra fatturazione elettronica e programma di contabilità.

Pandemia da Covid-19: decreti, bonus e calcoli

Superato anche questo scoglio, ci siamo ritrovati con l’emergenza Covid-19 a dover studiare una marea di decreti, passare ore a fare calcoli per capire a chi spettasse un determinato bonus e a chi no. E poi fare decine di domande per i suddetti bonus, sperando di non sbagliare e sperando che i soldi arrivassero presto.

Da ultimo la composizione negoziata della crisi e gli adeguati assetti organizzativi sono poi spunti ulteriori per adottare una nuova cultura d’impresa, visto che il commercialista dovrà sempre più essere una guida per l’imprenditore. In passato la complessità del sistema fiscale aveva focalizzato l’attività degli studi sull’assistenza tributaria. Oggi, invece, lo Stato raccoglie i dati dei contribuenti, ai quali fornisce dichiarazioni precompilate, sostituendo il commercialista in questa funzione.

Il commercialista che affianca l’imprenditore

Per non parlare poi della attività di consulenza dei Caf. In una situazione come questa, e in un mondo come questo, è evidente che l’assistenza fiscale diventa e diventerà sempre più marginale e che pertanto il futuro del ruolo del commercialista sarà destinato ad evolversi. Il commercialista sta diventando colui che affianca l’imprenditore nella gestione dell’azienda mettendo le proprie conoscenze e capacità al servizio dell’impresa per consentirle di progredire.

Una nuova cultura d’impresa

Le recenti norme sugli assetti organizzativi e sulla crisi d’impresa, o ancora, le opportunità di Industria 4.0, sottolineano come l’imprenditore abbia una reale necessità di avere al suo fianco una figura che gli garantisca la conformità alle normative, che lo aiuti a scoprire e beneficiare delle agevolazioni disponibili per investire e crescere, individuando tutti gli strumenti utili per ampliarsi.

Grande attenzione dovrà essere posta sull’importanza degli adeguati assetti organizzativi, per adottare una nuova cultura d’impresa, e in questo commercialisti giocheranno un ruolo chiave. Quello che ci auguriamo è che vengano realizzate misure strutturali che riescano a migliorare la competitività delle imprese, soprattutto in questo momento di elevati costi dell’energia, che venga realizzata una profonda riforma del fisco, semplificando adempimenti e scadenze, riorganizzandole e rendendo il fisco più umano.

Gianwalter Laureti

Studio dott. Laureti 

dott.laureti@gmail.com