Un percorso di studi per aspiranti influencer

Ad ottobre si è dato inizio al nuovo anno accademico universitario ed una notizia ha suscitato più scalpore e indignazione di tutte: l’istituzione di un percorso di studi per aspiranti influencer.
Questo curriculum, parte della laurea in scienze della comunicazione, è stato etichettato come un percorso scelto da coloro che non hanno voglia di studiare o lavorare.

Un influencer lavora principalmente utilizzando i social

Prima di parlarne, in modo positivo o negativo che sia, definiamo la figura dell’ influencer.

Un influencer è un opinion leader che amplifica e diffonde messaggi promozionali per conto di un brand o un’azienda dietro compenso.
Il compito principale è “influenzare” i propri followers sulle diverse piattaforme per indirizzarli verso un bene o un servizio offerto da una data azienda.

Ogni influencer costruisce la propria immagine e la propria reputazione sul web e sui social network tramite la propria competenza in un determinato ambito.

Gli influencer noti oggi al pubblico sono “self-made”, hanno appreso da sé quali fossero i fattori e le competenze adatte per esercitare questo particolare tipo di professione.
Altri influencer non nascono come tali ma la loro attività principale comporta un altro tipo di occupazione, sempre legata al mondo del web (es. youtuber, blogger, modelli/e)

Questo percorso nasce per formare gli studenti verso una nuova figura professionale, completamente calata nel mondo digitale, in modo consono e consapevole.
Diverse sono le università che dispongono di questo curriculum nella propria offerta formativa, in particolar modo, le università online.
Gli insegnamenti presenti sono vari e coprono vari ambiti di competenza, da estetica delle immagini a diritto dell’informazione e della comunicazione.

Critiche costruttive o semplice disinformazione?

Commenti ad un servizio di “Striscia la notizia” sul nuovo percorso di studi.

Alla luce di ciò, è davvero necessario rivolgere aspre critiche a questo iter di studi?
Molti commenti negativi provengono dalla disinformazione divulgata da pagine social e servizi giornalistici, in cui viene sottolineato solo l’aspetto più superficiale dell’essere un influencer.

Chiara Ferragni: influencer, testimonial Pantene

Osservando bene quali siano le attività che svolge un influencer, possiamo affermare quanto questa professione sia simile a quella del testimonial: un personaggio pubblico retribuito per sponsorizzare un prodotto.
L’unico cambiamento è nello strumento attraverso il quale agiscono questi personaggi: dalla televisione ai device digitali.

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