Imprenditore nel ruolo di Leader: che cos’è la leadership e come acquisirla?

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La Leadership è la capacità di portare un gruppo di persone ad agire insieme per raggiungere un obiettivo comune. La parola “leader” evoca immagini di grandi uomini e di grandi donne che, in momenti di crisi, dettano abilmente il “coeso” degli eventi umani altrui. Purtroppo, l’immagine del leader che viene rappresentata nei film come eroe e che narrano le sue eroiche gesta, crea la convinzione diffusa che per guidare gli altri ci si debba trovare necessariamente in quelle congiunture decisive ed avere la capacità d’ispirare milioni e milioni di persone. Non è così assolutamente.

La leadership per un imprenditore, in termini semplici, è definibile come la capacità di indurre gli altri a perseguire obiettivi comuni e condivisibili. Le madri, i padri e, persino, i lattanti sono in grado di esercitare una leadership. E anche noi possiamo esercitarla? Certo, da imprenditori e da bravi leader occorre conoscere bene che cosa si voglia realizzare. Oltre a conoscere dove si vuole andare, occorre conoscere e dettare le modalità attraverso cui raggiungere un obiettivo. Vediamo, allora, quali sfide e quali caratteristiche distintive occorre possedere per essere dei bravi e carismatici leader d’impresa.

La sfida attuale della Leadership d’impresa

La leadership è stata sempre ritenuta qualcosa d’innato. Impersonata da figure di eroi solitari, veniva considerata come una miscela magica di coraggio, carisma e, persino, un pizzico di drammaticità. Ebbene sì, la leadership richiede coraggio e risolutezza di fronte ad istanze tra loro in conflitto. Tuttavia, la struttura organizzativa in continua evoluzione, la crescita di alleanze e joint venture e, più in generale, la trasformazione intervenuta nella natura stessa del lavoro, richiedono approcci più pragmatici e diversificati alla leadership.

Ci sarà sempre spazio per i leader carismatici, ma oggi, ben pochi leader ricorrono all’autorità formale ed al potere di esercitare il comando ed il controllo, piuttosto tendono ad influenzare e motivare i collaboratori verso il conseguimento di obiettivi chiaramente definiti. La capacità di influenzare e motivare presuppone competenze come:

  • capacità di comunicazione persuasiva, sia verbale che scritta;
  • capacità di relazione interpersonale, per ascoltare e capire ciò che dicono gli altri;
  • capacità di risoluzione dei conflitti, per gestire gl’inevitabili momenti di tensione e di attrito;
  • capacità di negoziazione, per fare lavorare insieme gruppi di diversa estrazione;
  • capacità di motivazione, per convincere le persone a puntare coerentemente sullo stesso obiettivo.

Gestire e guidare per l’imprenditore sono, infatti, attività complementari e, spesso, sovrapposte. La differenza principale tra le due è che la gestione ha a che fare con la complessità, mentre la guida ha a che fare con il cambiamento. Nello stesso tempo, per gestire occorrono competenze di leadership, così come per guidare occorrono competenze di management. Le competenze di management, che l’imprenditore deve porre in atto, saranno sempre essenziali per il prossimo futuro e devono rispondere ed adattarsi alle mutevoli realtà socio-economiche dei mercati di oggi.

COMPETENZE DEL MANAGEMENTCOMPETENZE DI LEADERSHIP
Pianificazione e budgetingScelte ed indicazione di una direzione
Organizzazione e selezione dei collaboratoriFocalizzazione dei collaboratori su una visione
Controllo e risoluzione dei problemiMotivazione ed ispirazione

Quali siano le realtà economiche, politiche e sociali in cui si trovano ad operare, i leader di oggi devono definire i loro obiettivi o la loro visione, acquisire il maggiore numero possibile di competenze di management e di leadership, ed imparare ad usare queste ultime per influenzare i collaboratori verso il raggiungimento di tali obiettivi.

La figura del Leader efficace: Quali caratteristiche?

I leader efficaci non sono nati con questa capacità già scritta nel DNA. Fanno esperienza, acquisiscono conoscenze, vedono ed ascoltano ciò che accade intorno a loro, sia in azienda che fuori. I leader efficaci sono anche in grado di assumere le specifiche capacità di leadership necessarie per fare fronte a situazioni determinate. Ci sono vari tipi di leader efficaci tra cui: il leader carismatico, il leader trasformativo ed il leader pragmatico.

Il leader carismatico brilla di luce propria: sembra essere nato con la capacità naturale d’ispirare gli altri. Specie nei momenti di crisi, le persone si rivolgono a lui per avere una visione a lungo periodo e la speranza di soluzioni. Un leader di questo tipo può chiarificare la situazione a beneficio dei suoi collaboratori ed instillare in loro la fiducia di cui hanno bisogno.

Le persone si sentono al sicuro delegando a questo tipo di leader la soluzione di un problema. Che cosa distingue i leader carismatici? Essi si differenziano dagli altri leader perché hanno fiducia più in loro stessi, più energia, più entusiasmo ed un comportamento non convenzionale. Questi leader tendono a:

  • avere una visione chiara, originale, nuova e creativa,
  • dedicarsi completamente alla loro visione,
  • fare grandi sacrifici per realizzare quella visione, assumendo per essa rischi personali,
  • creare un senso di urgenza nei collaboratori,
  • ottenere la piena fiducia ed anche il timore dei collaboratori,
  • usare la persuasione, anziché gli ordini o gli appelli, per influenzarli.

Il leader carismatico dà il meglio di sé nei vari momenti di crisi. Per esempio, Franklin Roosevelt era un leader carismatico che guidò gli Stati Uniti fuori dalla Grande Depressione e preparò il paese alla seconda guerra mondiale. Per contro, anche Adolf Hitler era un leader carismatico che diede alla Germania sconfitta nella prima guerra mondiale una nuova visione di potenza e di benessere. Dunque, i leader carismatici possono avere potere ed influenza, ma il modo in cui li utilizzano, determina il segno positivo o negativo della loro forza ispiratrice. Dunque, i leader carismatici non sono sempre necessariamente i migliori in assoluto.

I leader trasformativi si concentrano sulle persone e sul compito: diversamente dai leader carismatici, i leader trasformativi ridisegnano un’organizzazione non attraverso la forza della loro personalità, bensì, attraverso la capacità di stimolare i collaboratori, guadagnandone la fiducia ed il rispetto. I leader trasformativi ottengono i risultati dedicando un’attenzione particolare al loro team, in quanto:

  • delineano una visione chiara e convincente,
  • mettono in luce l’importanza dei risultati prodotti da tale visione,
  • indicano una strada ben definita per il conseguimento della visione,
  • impiegano simboli per realizzarla,
  • agiscono con fiducia, ottimismo e determinazione,
  • invitano i collaboratori ad operare in team, anziché individualmente, per raggiungere gli obiettivi dell’organizzazione,
  • responsabilizzano le persone affinchè prendano valide decisioni nell’interesse generale.

Ciò che rende efficaci i leader trasformativi è la capacità di fare della propria visione un obiettivo chiaro ed identificabile, in grado di guidare le azioni del team verso il raggiungimento della meta. I leader trasformativi si fidano dei propri collaboratori, forniscono loro le risorse di cui hanno bisogno e li invitano a darsi da fare.

I leader pragmatici: attenzione al reale; la caratteristica più evidente dei leader pragmatici è il fatto di focalizzarsi sull’organizzazione, anziché sulle persone. Questi leader affrontano a viso aperto le realtà dell’ambiente di business, ascoltano ed accettano la verità, buona o cattiva, rassicurante o minacciosa che sia. Sono efficaci perché:

  • hanno una visione che può essere riconosciuta come una variante rispetto allo status quo,
  • ascoltano attentamente i collaboratori,
  • prendono decisioni realistiche per il bene dell’ organizzazione,
  • gestiscono sulla base di cifre,
  • collocano le persone giuste nella posizione giusta per ottenere risultati professionali,
  • delegano le responsabilità a persone di cui si possono fidare.

I leader pragmatici non saranno vulcanici o brillanti come altri tipi di leader, ma portano sempre e, comunque a compimento il lavoro. Sono particolarmente efficaci quando l’azienda vive momenti difficili o quando l’ambiente economico è troppo turbolento perché sia possibile fare previsioni di lungo termine, e si rende pertanto necessaria una prospettiva priva d’incognite e di breve periodo.

I leader efficaci guardano al futuro:

  • si concentrano sul futuro, creano una visione, la presentano ai loro collaboratori e la mantengono nel tempo, capiscono come s’inserisce la loro utilità o la loro organizzazione all’interno di un più ampio quadro generale, definiscono compiti di breve periodo in funzione di priorità di lungo termine,
  • tollerano l’incertezza e sono disposti ad assumersi i rischi calcolati, possono persino sopportare un certo disordine organizzativo e di conflitto,
  • persistono,
  • comunicano in modo eccellente, sanno scrivere con chiarezza, ascoltare con attenzione, gestire le riunioni, tenere le presentazioni, negoziare e parlare in pubblico,
  • agiscono politicamente,
  • mantengono i nervi saldi, sanno infatti mantenere la calma nel pieno dell’ agitazione e del caos,
  • conoscono se stessi, si conoscono abbastanza da sapere quale sia l’ impatto del loro comportamento sugli altri,
  • si preoccupano delle persone che hanno intorno, hanno una dimostrata capacità di entrare in empatia con i bisogni, le preoccupazioni e gli obiettivi professionali dei collaboratori,
  • usano il senso dell’umorismo, quando la situazione lo giustifica e sanno fare la battuta giusta per allentare la tensione all’interno di ogni gruppo.

CARATTERISTICHE DEL LEADER EFFICACE

Queste domande fanno riferimento alle caratteristiche dei leader efficaci.

Orientamento al futuro

  1. Avere una visione chiara? Sì
  2. Avete chiarito la visione al vostro team? Sì

Persistenza, tenacia

  1. Nel perseguimento di un obiettivo, mantenere un atteggiamento positivo e focalizzato, nonostante gli ostacoli? Sì

Tolleranza dell’incertezza

  1. Siete disposti ad assumervi rischi calcolati? Sì
  2. Riuscite a sopportare un certo livello di disagio organizzativo e di conflitto? Sì

Capacità di comunicazione

  1. Ascoltate attentamente? No
  2. Vi trovate bene a gestire le riunioni? Sì
  3. Siete a vostro agio nel tenere presentazioni e parlare con il pubblico? Sì
  4. Avete le competenze necessarie per negoziare in vari contesti? No

Sensibilità politica

  1. Siete in grado di identificare la struttura di potere effettiva della vostra organizzazione? Sì
  2. Siete in grado di descrivere le preoccupazioni dei gruppi più influenti della vostra organizzazione? Sì
  3. Siete in grado di identificare le persone della vostra organizzazione che vi appoggeranno nei momenti di bisogni? Sì
  4. Sapete dove rivolgervi per ottenere le risorse che vi occorrono? Sì

Conoscenza di se stessi

  1. Siete consci di quale impatto hanno sugli altri i vostri modelli comportamentali? No

Controllo emotivo

  1. Nelle situazioni di agitazione, mantenete sempre la calma ed il controllo? No

Attenzione agli altri

  1. Entrate in empatia con i bisogni, le preoccupazioni e gli obiettivi professionali degli altri? No

Senso dell’umorismo

  1. Sapete usare il senso dell’umorismo per allentare la tensione o rendere meno pesante l’atmosfera? Sì

Come acquisire le competenze del Leader?

Non si diventa leader per osmosi: se vogliamo diventare leader efficaci, dobbiamo imparare a diventarlo. Probabilmente, possediamo già alcune delle competenze necessarie, possiamo avere eccellenti capacità di comunicazione o avere già un’idea abbastanza precisa della nostra visione, possiamo avere il dono d’ispirare gli altri; ma, se difettiamo di competenze, di conoscenze o di esperienza, diamoci da fare per acquistarle e stiamo in campana!

Si deve sempre agire con aggressività!

In che modo?

  • Iscriviamoci a corsi formali di leadership: ci sono tantissimi programmi di formazione manageriale, puntiamo a quelli studiati espressamente per i leader. Tenuti da società di consulenza o università, questi corsi possono includere seminari specifici che si svolgono nel weekend o programmi annuali che coprono l’intera gamma delle competenze di leadership.
  • Impariamo dall’esperienza: anche in tale ambito, tuttavia, evitiamo di apprendere passivamente. Ragioniamo strategicamente su come otteniamo l’esperienza di cui abbiamo bisogno.

Alcuni modi potrebbero essere i seguenti di seguito elencati:

  1. stiamo all’erta, cerchiamo di considerare le situazioni da diverse angolazioni,
  2. non dobbiamo avere paura di fallire, probabilmente, possiamo pure sbagliare una volta o più ed è lecito commettere errori, solo questi saranno costruttivi e ci spianeranno la strada al successo,
  3. cerchiamo di diversificare al massimo i nostri incarichi, non limitiamoci mai a ripetere all’infinito gli stessi vecchi compiti routinari
  4. chiediamo feedback, facciamoci dire dagli altri come stiamo procedendo, si devono sempre accettare le critiche costruttive,
  5. troviamo un mentor: il mentoring potrebbe apparire uno strumento eccellente per acquisire conoscenze sulla leadership, ma i risultati possono essere i più vari. Il mentore dovrebbe avere esattamente l’esperienza che vogliamo acquisire, una sincera disponibilità ad aiutarci ed una relazione positiva con noi.

Stabiliamo di quali conoscenze, competenze ed esperienze abbiamo bisogno e pianifichiamo come acquisirle in maniera “integrata”.

Gli stili di leadership sono adattamenti comportamentali a determinate situazioni. I leader efficaci apprendono, mettono in atto e padroneggiano ognuno dei sei stili di leadership. Anche se vengono presentati separatamente, questi stili si sovrappongono, spesso, secondo necessità.

6 STILI DI LEADERSHIP

stilecaratteristichequando usarlopunti deboli
coercitivoIl leader impartisce ordini e si aspetta di essere obbeditoSituazioni di turnaround.  Relazioni con collaboratori difficili e problematiciInibisce la flessibilità dell’organizzazione. Riduce la motivazione dei dipendenti.
autoritarioIl leader stabilisce un obiettivo e spinge i collaboratori ad agire di conseguenzaL’azienda è alla deriva e serve una rotta: il business è in flessione.L’obiettivo del leader potrebbe non essere il migliore. I collaboratori più esperti potrebbero dissentire dal leader
consociativoIl leader assume un atteggiamento in base al quale “la priorità va alle persone”Occorre creare coesione all’interno del team. Bisogna risollevare il morale dei collaboratoriPotrebbe ostacolare la correzione di performance inadeguate. I dipendenti potrebbero non sentirsi sufficientemente diretti.
democraticoIl leader concede spazio decisionale ai collaboratoriNecessità di flessibilizzare e responsabilizzare l’organizzazionePotrebbe causare indecisioni e disorientamento
stimolanteIl leader fissa standard elevati in performanceI collaboratori particolarmente motivati possono lavorare in piena autonomiaPotrebbe risultare frustante per i collaboratori che non sono in grado di raggiungere quegli standard elevati. Alcuni collaboratori potrebbero risentirne
consulenzialeIl leader si concentra sullo sviluppo personale.I dipendenti vogliono cambiare e migliorare sul piano professionale.Non funziona quando i collaboratori oppongono resistenza al cambiamento

 

Adattiamo il nostro stile di leadership alle esigenze specifiche dei nostri collaboratori. Diamo spazio a coloro che sono in grado di usare positivamente la delega; facciamo coaching a coloro che hanno bisogno di accrescere le competenze e la fiducia in sé stessi, diamo le direttive esplicite a coloro che abbiamo bisogno di una stretta supervisione. Il successo di leadership è assicurato! Buona fortuna.

 

 

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