Perché i founder dovrebbero vedere alcuni “no” come una roadmap, non una sentenza
Su Quora è stata recentemente posta una domanda che ha attirato l’attenzione di molti imprenditori e investitori:
“I founder dovrebbero tenere a mente che anche se un investitore li rifiuta oggi, potrebbe considerarli più avanti?”
In un’epoca in cui raccogliere fondi è più difficile che mai – specialmente se non si è un hot startup AI – la risposta richiede una riflessione più ampia. Perché no, non tutti i rifiuti sono uguali.
Il fundraising oggi
Nel contesto attuale, dove il fundraising richiede più tempo e più trazione, i venture capitalist (VC) hanno drasticamente abbassato il loro livello di rischio. Si osserva:
- meno tolleranza su valutazioni elevate
- più attenzione ai margini
- rifiuto sistematico delle startup che “quasi” ci sono
La verità? Il 90% dei “no” da parte dei VC sono finali. Ricevuto il rifiuto, il fondo passa mentalmente al progetto successivo. E spesso non c’è molto spazio per approfondire.
Il 10% che fa la differenza
Ma c’è un altro 10%: i “No, ma…”.
Sono quei casi in cui il VC è interessato, ma ha bisogno di vedere dei progressi specifici. È successo anche a Edith Harbaugh, cofondatrice e CEO di LaunchDarkly, una piattaforma leader mondiale nel feature management.
Edith ha ricevuto due rifiuti da Bessemer Venture Partners, uno dei fondi VC più importanti al mondo, prima che arrivasse il terzo incontro e, con esso, un “sì” immediato.
Nel primo caso, il mercato sembrava troppo piccolo. Nel secondo, lo stadio dell’azienda non era maturo. Ma alla terza occasione, con i dati giusti e una trazione evidente, l’investimento è arrivato.
Il “No, But Playbook”
Se ricevi un rifiuto “costruttivo”, ecco cosa puoi fare:
- Studia con attenzione le motivazioni contenute nella mail del VC
- Definisci le milestone richieste (clienti, metriche, features…)
- Raggiungile in 60-90 giorni
- Ricontatta l’investitore con update concreti
- (Facoltativo ma utile) Inseriscilo nella newsletter per tenere il dialogo aperto
La regola non scritta è: “Call your shots, hit them.”
Chi è Bessemer Venture Partners
Fondata nel 1911, Bessemer Venture Partners è una delle società di venture capital più longeve e attive al mondo. Oggi gestisce oltre 18 miliardi di dollari e ha investito in più di 200 aziende, tra cui Shopify, LinkedIn, Pinterest e Twilio.
Nel 2024 ha annunciato un nuovo fondo da 350 milioni di dollari dedicato esclusivamente al mercato indiano, dopo il successo del primo fondo da 220 milioni raccolto nel 2021. Questo secondo fondo punterà su AI, fintech e brand direct-to-consumer (fonte).
Oltre a investire in fase early-stage, Bessemer partecipa anche a round growth e late-stage, supportando startup in ogni fase del loro ciclo di vita.
Conclusione
Il mondo del venture capital è spietato, ma non sempre definitivo. Alcuni “no” sono no per sempre. Ma altri sono, di fatto, una lista della spesa.
Se sei un founder, non prendere ogni rifiuto come una porta chiusa. Prendilo come una checklist.
E ricordati: i VC non premiano le intenzioni, premiano l’execution.