Il mercato dei “lavoretti”

Date:

Quanto pesa il mercato  dei “lavoretti”?

La Brooking Institution, nel 2016, ha effettuato una ricerca in cui si afferma che la gif economy sia in crescita.

Idem anche per McKinsey Global Institute, che sempre del 2016, sostiene che il “gig economy” impegna 162 milioni di persone sia negli Stati Uniti che in Europa.

Come ha fatto presente il sociologo Colin Crouch, nel libro: “Se il libro si fa gig”, la categoria dei lavori indipendente, è molto più evidente rispetto al lavoro “gig”.

Infatti, secondo l’istituto, ci sono varie categorie di lavoratori indipendenti:

  • il 30% sono lavoratori “free agent” che scelgono liberamente di svolgere quel tipo di lavoro;
  • il 40% sono lavoratori occasionali che non considerano quel lavoro la loro attività definitiva;
  • il 16% sono coloro che devono obbligatoriamente svolgere questo tipo di lavoro per una necessità economica;
  • il 14% preferirebbero svolgere un’attività più stabile.

I lavoratori hanno il diritto di scegliere?

I lavoratori “gig” sono contenti di esserlo e di far parte di questo gruppo di tendenza.

Grazie all’uso delle piattaforme, il lavoro di “gig economy”, ha una maggiore importanza perché, sono proprio le piattaforme a dimostrare il cambiamento sulla prospettiva lavoro.

Dalla precarietà, è possibile tramite le piattaforme, dare opportunità di lavoro.

Le persone vengono responsabilizzate a mostrare le loro capacità.

Di che tipo è il lavoro “gig”?

Il lavoro “gig”, può essere sia manuale che intellettuale.

Non è assolutamente un lavoro ad esclusivo appannaggio della manualità.

Conclusioni

Non è facile capire il peso che la “gig economy” possa dare al mondo dell’economia ma, sicuramente, è un’opportunità da tenere presente e da approfondire.

I “lavoretti” non sono lavori poco dignitosi: dev’essere soprattutto rispettato come tutti i lavori.

Inoltre anche questo tipo di lavoro dev’essere remunerato in modo congruo in base al tipo di attività svolta: anzi, il lavoro intellettuale, è proprio quello meno considerato per questo tipo di specializzazione.

Certamente i “lavoretti” non saranno il futuro lavorativo che si prospetta per la propria vita ma è pur sempre un’occasione lavorativa per chi è interessato ad iniziare a lavorare o è un’occasione per chi ha perso il lavoro.

Quindi no per sempre a lavori di “poco conto” ma, certamente si, a questi lavori per darsi la possibilità di riscattarsi nella vita con una consapevolezza in più di potercela fare.

Quindi a tutto gas per il lavoro “gig” e per la “gig economy” come una prospettiva che possa essere positiva e con ottimi risultati anche per il futuro.

Francesco Bruschetta
Francesco Bruschetta
Ciao sono Francesco ma tutti mi chiamano Bruce e sono un copywriter. Ho la passione per la comunicazione web, la seo, il web design e perchè no, anche per i film di Charli Chaplin e le scampagnate con la mia mountain bike Cube

Condividi articolo

Iscriviti alla newsletter e ricevi la GUIDA GRATUITA per imprenditori

Storie popolari

More like this
Related

Finanza: guida completa all’investimento in Keepa per generare profitti con l’analisi dei prezzi

L'**investimento in Keepa** è una delle strategie più efficaci...

Come guadagnare con il commercio internazionale: l’opportunità di Keepa

Il cambiamento climatico ha influenzato drasticamente il...

Universe e Associazione AIDEE uniscono le forze per “Vivere il Talento”

"La collaborazione tra Universe e Associazione AIDEE rappresenta un...