Il lavoro nell’industria italiana negli anni
Il campo industriale, da sempre, ha trainato lo sviluppo economico condizionando anche in modo decisivo il progresso del mercato del lavoro in cui, le donne, con tanti sacrifici si inserivano.
Il lavoro femminile negli anni
Il lavoro femminile negli anni ha subito vari cambiamenti passando dal non esistere (o esistere poco) al boom economico fino a ricadere nuovamente.
Il lavoro femminile è poco considerato ed anche se il periodo è cambiato alcuni idee stereotipate continuato ad esistere.
Cosa hanno rappresentato gli anni del boom economico per le donne
Gli anni del boom economico, per le donne, hanno rappresentato gli anni del cambiamento. La fuga dalle campagne, le migrazioni e lo sviluppo industriale sono stati flussi importanti che hanno avuto un’influenza importante sulle donne e sul mercato del lavoro.
L’evoluzione dell’occupazione tra gli anni Cinquanta e Sessanta
Negli anni che vanno dal 1951-1971, il cambiamento più importante, fu la riduzione della percentuale delle occupazione soprattutto negli anni Sessanta.
Come si comprende, il calo della percentuale di attività, non è un fenomeno recente nè solo ad appannaggio femminile, ma un fenomeno che riguarda un periodo molto più lungo iniziato alla fine del XIX secolo.
Comunque, questo fenomeno ha assunto numeri maggiori nei primi due decenni post-bellici, a causa della struttura dell’Italia come paese prevalentemente agrario: il passaggio dal paese agrario a quello industriale, ha creato significative differenze.
Il calo dell’occupazione
Invece, il calo dell’occupazione, riguardò solo il lavoro femminile: ovviamente ci furono anche delle ripercussioni sull’occupazione complessiva.
Il calo fu costante tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Settanta: in questo periodo, furono persi più di un milione di posti di lavoro, soprattutto manodopera femminile.
Dagli anni Settanta c’è stata una svalutazione dell’occupazione femminile perchè, nonostante i periodi siano cambiati, la mentalità no!
E il lavoro femminile è stato quello sempre più “bastonato”.
Più fonti statistiche che si sono occupate dei lavoro femminile (Rilevazioni trimestrali sulle forze di lavoro, ISTAT ed Occupati presenti in Italia), hanno ritenuto che tutte questi accanimenti sono dovuti alle trasformazioni che coinvolsero il settore agricolo tra anni Cinquanta e Sessanta: furono decisivi nel determinare il calo occupazionale.
L’esodo che riguardò il settore agricolo italiano negli anni Cinquanta, determinò una riduzione di oltre 3 milioni di lavoratori tra il 1959 e il 1971 con una riduzione maggiore nel periodo del boom economico in cui vennero registrati un maggiore calo: 1,5 milioni di personale.