Fake news e imprenditorialità: i casi e come comportarsi

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Il mondo del web, ed in particolare i social network ad esso connessi, rappresentano la più evoluta e rapida forma di comunicazione, la quale mette a disposizione la possibilità di unire gli utenti alle varie realtà. Tuttavia, essi hanno dei limiti che vertono sull’impossibilità di diffondere fake news, in particolare nell’imprenditorialità, ossia notizie falsate a danno di una situazione, che ledono l’immagine di una persona, società o impresa, pena il perseguimento giudiziario con conseguente risarcimento dei danni. In materia di fake news si è espresso non solo il Tribunale di Torino in una sentenza del 21 aprile 2020 in riferimento a un video falso, pubblicato su Facebook, nel quale si esortavano i cittadini piemontesi ad andare contro un’iniziativa presumibilmente attuata dalla Fondazione “Museo delle Antichità Egizie di Torino”, ma anche Confindustria Torino, che ha dovuto smentire notizie false relative ad un progetto realizzato. 

Il Caso del museo torinese, oggetto della Sentenza 

Il museo torinese, un’impresa culturale a pieno titolo, venuto a conoscenza di una diffusione di una fake news nell’imprenditorialità della sua attività attraverso un falso video, il cui oggetto era esortare i cittadini torinesi a contrastare la presunta iniziativa da parte del museo di dimezzare il costo del biglietto per coloro i quali  appartenevano alla cultura araba, si è rivolta al Tribunale di Torino, il quale, dopo un’attenta disamina sul diritto di critica (uno dei punti cardine che deve seguire un giornalista o chiunque faccia informazione)  ha verificato che esso può esercitarsi solo ed esclusivamente per quanto riguarda notizie vere o ritenute tali. Pertanto, constatando che la notizia risultava falsa e mai organizzata, l’autore del video falso è stato condannato per la costruzione di un contenuto lesivo e la sua diffusione, con un risarcimento del danno stabilito in 15.000 euro. Con tale sentenza il tribunale di Torino ha il merito di aver posto l’attenzione sugli effetti amplificati che una fake news diffusa sul web può avere sugli utenti e di conseguenza sulla vittima oggetto di danno, aprendo la strada al riconoscimento e l’abbattimento di tali illeciti informativi. 

Fake news nell’imprenditorialità e tav: anche gli imprenditori piemontesi scendono in campo per smascherare le false notizie 

Molto prima che accadesse il caso del Museo egizio torinese, anche Confindustria Piemonte scese in piazza nel 2019, con una campagna informativa per rendere note all’Italia le false notizie legate alla realizzazione della Torino-Lione. A protestare furono gli imprenditori torinesi con l’obiettivo di isolare e smascherare le notizie false sulla Tav che stavano circolando sul web per informarsi in modo corretto. Gli imprenditori oltre a scendere in piazza, invitarono a condividere sui social network informazioni corrette attraverso l’utilizzo di video circolati anche sui canali del sistema confindustriale. Portavoce di tale iniziativa fu il presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, che oltre a demolire la falsità dei dati sui costi della Tav, si definiva egli stesso il testimonial più autorevole per contrastare le tante notizie alterate e falsate cresciute intorno a un progetto che interessava il benessere di un intero Paese. 

Come tutelarsi dalle fake news

Quando si presenta un caso del genere, non solo può essere chiamato a rispondere a giudizio l’autore della notizia falsa per il danno arrecato, ma si possono riconoscere atti di responsabilità anche nei confronti del titolare del sito che permette di diffondere tali contenuti. Dunque, per far fronte alla tutela della propria immagine o dell’immagine della propria impresa si possono mettere in atto alcune azioni difensive sintetizzabili in 3 punti:

  • richiesta di rimozione della fake news lesiva;
  • promozione in via d’urgenza di un’azione giudiziaria volta alla rimozione della notizia fasulla;
  • possibilità di intraprendere un’azione giudiziaria di risarcimento del danno.

Tuttavia, nonostante la legge tuteli da questi tipi di contenuti falsi, bisogna tener conto del grande colosso che è Internet e far fronte al fatto che molto spesso gli autori di tali reati  sono difficilmente rintracciabili e che anche la miglior difesa in campo giuridico può fallire di fronte alla nebulosità delle piattaforme del web e dei social network. Pertanto, la raccomandazione è che, oltre a tenere sempre gli occhi aperti su quello che si legge o si pubblica, usare responsabilmente internet e nello specifico i social. Infatti, nel caso in cui si commette un atto illecito bisogna pensare che i danni potrebbero risultare irreversibili e l’immagine, specialmente di un’azienda, costruita nel tempo, potrebbe perdersi con un click del mouse! 

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