Sicurezza e smartphone, ormai, viaggiano quasi sempre insieme, specialmente su Android nel 2025. E dire che basta poco per finire con una sorpresa sgradita: attacchi zero-day, minacce parecchio sofisticate, app dall’aria insospettabile che invece fanno danni – tutto ormai all’ordine del giorno, a giudicare dai rapporti dell’Android Security Bulletin (luglio 2025, dicono).
Pare che circa il 92% dei malware puntino dritti verso Android; motivo? Beh, forse perché è ancora la piattaforma più diffusa in assoluto, almeno tra i dispositivi mobili. Certo, restare dietro agli aggiornamenti, fare attenzione a ciò che si installa, dare un’occhiata ai permessi e magari usare un buon antivirus: sono visti come accorgimenti di base.
Tuttavia, c’è ancora parecchia gente che tende a sottovalutare l’importanza di certe pratiche, se ci pensate – il rischio è alto un po’ dappertutto, tra app di intrattenimento (slot comprese), gaming, social, banking, La percentuale di dispositivi vulnerabili sembra restare alta, stando ai dati più recenti. Ecco perché conviene fermarsi un attimo e fissare qualche regola pratica. Poche, davvero, ma che funzionano.
Aggiornamenti costanti e patch di sicurezza
Diciamolo: chi aggiorna subito lo smartphone Android (anzi, regolarmente), riduce davvero le possibilità di guai digitali. I dati dell’Android Security Bulletin di inizio luglio 2025 – sì, quelli che escono ogni mese – mostrano che le falle non mancano mai, almeno 17 patch solo nella prima metà dell’anno. Google ne ha chiusa una particolarmente insidiosa a maggio, una di quelle zero-day già sfruttate davvero, non per finta né in laboratorio.
Stranamente la gente spesso spegne gli aggiornamenti automatici o li rimanda all’infinito; chissà perché. Così, ben il 35% degli smartphone resta facile preda persino di attacchi non troppo sofisticati (lo ha sottolineato pure Cybersecurity360, tra gli altri). Aggiornare subito serve a mettere in sicurezza sia il sistema sia tutte le app: anche una piattaforma applicativa apparentemente “leggera” – e qui mi fermo su una nota – anche una slot online può diventare vettore di infezione se non aggiornata. Da diverse fonti, sempre la stessa raccomandazione: se compare una patch, ignorarla è sempre una pessima idea.
App sicure, store affidabili e permessi limitati
Il Play Store, va detto, offre almeno una certa sicurezza di base per chi scarica app. Però la tentazione di affidarsi a fonti alternative circola ancora parecchio, specie tra chi vuole giochi insoliti, streaming non proprio “ufficiali”, apk trovati qua e là – specialmente in Italia, sembra. Per questo, uno dei consigli cardine per il 2025 resta ancora: conviene restare fedeli agli store ufficiali e sospettare di siti e repository non verificati. Secondo gli esperti EOLO e Panda Security, la maggior parte delle intrusioni avviene proprio tramite app non ufficiali, spesso camuffate da strumenti utili o giochi slot online.
Anche nei casi in cui si usi un’app perfettamente legale, come una slot online per l’intrattenimento veloce, serve attenzione ai permessi richiesti: qualsiasi accesso ai contatti o alla localizzazione va valutato e, in caso di dubbio, negato. Ogni tanto sarebbe bene rimuovere le app inutilizzate, magari dando un’occhiata alle impostazioni di quelle nuove – oggi non è davvero più una scelta da rimandare.
Autenticazione forte, backup e gestione delle password
Gestire bene l’accesso allo smartphone è ancora, incredibilmente, una delle aree più trascurate. Pin scontati, pattern troppo facili, sequenze che chiunque potrebbe indovinare: nel 2025, a quanto pare, quasi la metà degli utenti italiani continua su questa strada. Meglio puntare sull’autenticazione biometrica o su sistemi a doppio fattore: proteggono, velocizzano, e – cosa non trascurabile – bloccano accessi indesiderati in caso di furti o smarrimenti.
Passando ai dati personali, fare backup frequenti, diciamo almeno una volta a settimana tra Google Drive e magari anche una copia locale, può davvero salvare dalle conseguenze di ransomware o malware più tosti. E le password? Un’altra questione spinosa: sarebbe meglio non salvarle mai sui browser, preferendo invece un gestore dedicato. Insomma – pur se nulla è sicuro al 100%, con qualche accortezza si rende la vita molto più difficile a chi cerca di violare i nostri dati.
Antivirus e connessioni sicure per blindare i dati
Sempre più spesso, un antivirus affidabile su Android viene indicato dagli esperti come una delle difese minime, ormai quasi necessarie. Google Play Protect qualcosa fa, certo: analizza in tempo reale, segnala comportamenti strani. Tuttavia, molte fonti consigliano di appoggiarsi anche a una soluzione indipendente, meglio se sempre aggiornata. Poi, forse il punto critico enorme – le connessioni: Bluetooth, NFC, Wi-Fi pubblici, queste sono probabilmente tra le opzioni più rischiose se lasciate attive senza ragione.
Panda Security insiste molto su questo dettaglio: togliere tutto quando non serve, specialmente con app bancarie, di messaggistica o servizi d’intrattenimento (come quelli che scambiano dati, tipo slot che scambiano dati online). Meglio evitare click frettolosi su link o allegati anomali, anche se arrivano da persone conosciute, perché… sì, capita anche così. Non esiste una soluzione definitiva, ma qualche barriera in più può davvero cambiare le cose – o almeno ridurre parecchio i rischi, oggi come domani.



