Il lavoro domestico
Il lavoro domestico, ancora oggi, resta ad appannaggio solo delle donne ed è attribuito esclusivamente alla loro responsabilità anche se già esiste un altro lavoro esterno che porta notevole stanchezza a carico delle donne.
Secondo i dati Istat, il 56% delle donne occupate sia a casa che fuori casa è impegnato anche per più di 60 ore alla settimana, rispetto al 15% degli uomini.
Infatti, sono proprio le donne che lavorano in entrambi i ruoli che hanno un maggiore numero di ore lavorative giornaliere accumulando maggiore stress.
Continue diversità fra uomo e donna
E’ per questo che esistono ancora differenza ed asimmetrie fra uomo e donna nella distribuzione dei ruoli anche all’interno della propria casa: purtroppo, l’uomo, non prende molto in considerazione il lavoro familiare/casalingo.
Per fortuna, da qualche tempo, qualcosa è cambiato ed anche negli uomini si sta iniziando a vedere qualche cambiamento: il primo passo verso questa “emancipazione” al maschile è nell’educazione dei figli.
In precedenza mai si sarebbero sognati di rivendicare questo diritto…si, bisognava “temere” il padre ma allo stesso tempo lui restava fuori dalla loro educazione.
Il lavoro nella vita delle donne è accompagnato dalle mille difficoltà che sostengono nel conciliare entrambi i ruoli: sia all’interno che all’esterno della famiglia.
Le donne sono protagoniste del cambiamento e padrone delle proprie vite ma, sicuramente, da sole non possono avere la possibilità di costruire dei migliori equilibri per far sì’ che tutto funzioni al meglio.
Purtroppo, bisogna anche capire, che i cambiamenti sono lenti a prendere piede ed funzionare: tutti in una comunità devono mettere in moto ed impegnarsi a ridurre, se non ad eliminare del tutto, le disuguaglianze.
E’ lo Stato che deve far cambiare
L’unica soluzione per il momento è quella che, almeno lo stato elimini queste differenze non assegnando posti di lavoro a seconda del sesso ma che capisca che entrambi i sessi “servono” e sono necessari sia in ambienti lavorativi pubblici che privati.
Oggi, purtroppo, nessuna struttura lavorativa risponde in modo efficiente ai bisogni della persona sia uomo o donna. Lo stato deve intervenire proprio su questo.
Conclusioni
Sarebbe proprio il caso di iniziare a discutere su questo argomento ed a confrontarsi.
La divisione dei ruoli lavorativi ed, allo stesso tempo, la loro integrazione sono la completezza di tutto l’insieme in quanto, soprattutto in questi ultimi anni, la presenza di entrambi i sessi è importante anche all’interno del ruolo familiare.
Entrambe le figure devono collaborare per far sì che nessuno si sovraccarichi inutilmente di lavoro in più.