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“Crediamo profondamente che sia proprio l’industria a poter costituire il primo motore di un vero, nuovo, umanesimo industriale. In questa nostra Italia, avvertiamo, oggi più che mai, il dovere di offrire il nostro contributo centrato sulla definizione condivisa di un lavoro degno”. A parlare è il presidente di Confindustria Carlo Bonomi che questa mattina è intervenuto nel corso di un intervento di fronte al Santo Padre Papa Francesco per un “evento straordinario”, l’assemblea degli industriali in udienza nell’Aula Nervi.

“L’impresa è l’intera comunità – ha detto Bonomi – dei suoi lavoratori, clienti, fornitori, dell’intero territorio in cui opera, che la rende viva e possibile e che imprime la sua orma collettiva nei suoi risultati e nelle sue difficoltà, nelle sue perdite e nelle sue riprese. In questi anni abbiamo affrontato la pandemia, il costo delle materie prime, la guerra in Ucraina e le conseguenze sui prezzi energetici. In queste prove il faro che ci ha guidato è sempre stato pensare a come difendere il lavoro e la crescita del Paese.

Carlo Bonomi a Papa Francesco: “Industria primo motore di un nuovo umanesimo industriale”

Abbiamo firmato con i sindacati i protocolli di sicurezza che hanno consentito di continuare le produzioni durante la pandemia; abbiamo trasformato le fabbriche in centri vaccinali; Non per le nostre imprese, ma per l’Italia e per l’intera comunità. Non ci siamo mai lasciati sfiorare da pulsioni antagoniste e divisive. Siamo rimasti uniti, abbiamo continuato a credere e a chiedere, che lo spirito di Sistema prevalesse. E nonostante le difficoltà abbiamo continuato a realizzare risultati straordinari.

In Italia, anche nelle fasi di ripresa economica, non superiamo la soglia del 60% di occupati tra 15 e 64 anni. I tassi di partecipazione al lavoro di giovani e donne restano tra i 15 e i 20 punti a quelli dei paesi nordeuropei. Abbiamo raddoppiato il numero di poveri assoluti ed un record negativo (39%) di posti di lavoro in cui la manifattura non trova profili adeguati. Un numero elevatissimo di Neet tra i giovani.

“Una rivoluzione nei tempi ordinari di lavoro”

Serve una rivoluzione nei tempi ordinari di lavoro: perché la cura parentale di bambini e anziani deve essere compatibile con il lavoro e, anzi, dovrebbe essere incoraggiata fiscalmente, se vogliamo al contempo più nascite e più anziani attivi. Oggi avvertiamo più che mai la necessità di progetti di lungo orizzonte, come unica via per dare una risposta concreta. E crediamo profondamente che sia proprio l’industria a poter costituire il primo motore di un vero, nuovo, umanesimo industriale”.

“Senza nuovi imprenditori la terra non reggerà l’impatto del capitalismo”

Papa Francesco in un lungo discorso, dove i brani del Vangelo si intrecciano agli insegnamenti della Dottrina Sociale della Chiesa e al suo magistero sul tema del lavoro, si rivolge ai membri della Confederazione ma vuole rivolgere un messaggio all’intero mondo degli imprenditori. Siete, dice, “una componente essenziale per costruire il bene comune, un motore primario di sviluppo e di prosperità”.

Senza nuovi imprenditori la terra non reggerà l’impatto del capitalismo, e lasceremo alle prossime generazioni un pianeta troppo ferito, forse invivibile”. È un discorso di ampio respiro e di larghe vedute quello del Papa a Confindustria: circa 4600 i membri ricevuti questa mattina in Aula Paolo VI che partecipano all’annuale assemblea che quest’anno si conclude straordinariamente in Vaticano.