Cosa succede quando il certificato medico è contrastante?
Se il certificato medico è contrastante fra quello che dice il medico curante e quello che rivela il medico di controllo non è obbligatorio accettare quello che dice il medico di controllo.
Però, se il lavoratore non accetta il certificato del medico di controllo deve informarlo subito che lo dichiarerà anche sul certificato.
Comunque, la risposta definitiva di quale certificato bisogna tenere presente, resta del coordinatore sanitario dell’Inps di competenza.
In caso di giudizio, il dipendente, si comporterà come gli dirà di fare il medico curante.
Invece, non sarà considerata assenza ingiustificata, se non si riprende il lavoro nella data riportata dal medico di controllo nel certificato modificando la data del medico curante.
Nel caso non si ritenga di essere ancora guarito, il medico di fiducia, verificherà con un’ulteriore visita e rilascerà un altro certificato medico prolungando di altri 5 giorni la prognosi.
Se il medico dell’Inps, invece, insiste che si è guariti, si potrà contestare il suo certificato medico.
Contestazione del certificato del medico fiscale
Se il lavoratore vuole contestare il certificato del medico dell’Inps, può farlo solo al momento della visita.
Il dipendente deve dichiarare di non voler accettare ciò che esprime il suo giudizio e, che quindi, si oppone a quanto descritto nel certificato rilasciato.
Il medico fiscale annoterà la contestazione del suo referto e deve consegnare il certificato all’Inps.
Chi decide sulla contestazione del certificato del medico fiscale?
L’ultima parola sulla contestazione del dipendente spetta al coordinatore sanitario dell’Inps della sede competente.
Però, nel frattempo, il lavoratore, può astenersi dal lavoro secondo quello che dice il suo medico curante: la parola e la figura del medico fiscale, non ha una maggiore valenza rispetto al medico curante.
Ciò non gli comporterà il licenziamento perché la sua assenza è giustificata: rimarrà a casa fino a quando non si avrà l’esito del coordinatore sanitario.
Il medico dell’Inps può prolungare la malattia?
Il medico fiscale, potrebbe anche prolungare i giorni di malattia predisposti dal medico curante, nel caso il dipendente non sia guarito: infatti, basterà stabilire un’altra data, che sarà la fine del periodo di malattia.
Viceversa, anche il lavoratore, se ritiene di essere guarito, potrebbe anche lui contestare l’esito del medico fiscale, informando il coordinatore sanitario e tornare al lavoro.
Che cosa succede se non è l’Inps a pagare la malattia?
Se l’indennità di malattia è pagata dal titolare, potrà richiedere una visita di controllo, presso il domicilio del lavoratore o anche in ambulatorio.