Il 48% degli italiani è favorevole alla costruzione di nuove centrali nucleari, mentre solo il 24% è contrario. Questo il risultato di un sondaggio SWG “Il rapporto degli italiani con l’energia nucleare” condotto per iWeek e presentato oggi nel corso della trasmissione “L’aria che tira” condotta su La7 da David Parenzo, elaborato con metodo CAWI su un campione rappresentativo di 800 soggetti maggiorenni.
Se il 21% degli intervistati si è detto infatti sicuramente a favore e il 27% probabilmente a favore sull’opportunità di costruire nuovi centrali in Italia, la percentuale dei sicuramente contrari è del 12%, così come di quelli che ritengono possibile di esprimersi a sfavore di una simile eventualità.
Decisamente sensibile si è rivelata l’opinione del campione riguardo gli eventuali risvolti positivi sul costo dell’energia: nell’ipotesi che con i reattori di nuova generazione ci sia una riduzione delle bollette pari al 20% i favorevoli sono il 45%, percentuale che sale ad un netto 58% di sì nel caso in cui tale risparmio ammonti al 50% degli importi attuali. Dove l’impatto ambientale di questi impianti viene ormai percepito come basso dal 52% degli italiani, in una percentuale che si avvicina a quella di chi ritiene basso quello delle centrali di rinnovabili – 63% le eoliche, 62% le solari e idroelettriche.
Questi valori esprimono una maggiore consapevolezza degli italiani sui temi energetici, dovuta alle crisi inflattive post pandemia e alle conseguenze sui mercati dell’energia del conflitto russo-ucraino, e a una presa di coscienza riguardo le reali potenzialità delle fonti rinnovabili.
Solo il 45% degli italiani, infatti, ritiene sufficiente l’utilizzo di fotovoltaico, eolico, geotermico e idroelettrico per rispondere in futuro ai bisogni energetici nazionali, che sono percepiti in netta crescita sia per uso domestico che industriale da ben l’84% della popolazione, con un inevitabile aumento dei prezzi sia per le imprese che per i cittadini per l’87% del campione. Per questo motivo l’82% delle persone intervistate ritiene necessario per l’Italia aumentare la produzione di energia non solo attraverso le rinnovabili per rispondere ai fabbisogni energetici nei prossimi 20 anni.
Particolarmente sentito, infine, il tema della sovranità energetica: ben il 76% degli italiani vuole che il nostro Paese persegua l’obiettivo dell’autosufficienza nell’approvvigionamento e nella produzione di energia.